Frasi per il 2 giugno (Festa della Repubblica)
Scoprite le frasi per il 2 giugno che abbiamo raccolto per voi: testimonianze dei padri costituenti della nostra Repubblica e di intellettuali che hanno contribuito a rendere l’Italia un grande paese.
Frasi per il 2 giugno
“Una delle offese che si fanno alla Costituzione è l’indifferenza alla politica”.
(Piero Calamandrei)
“In questa Costituzione c’è dentro tutta la nostra storia, tutto il nostro passato, tutti i nostri dolori, le nostre sciagure, le nostre glorie: son tutti sfociati qui negli articoli”.
(Piero Calamandrei)
“La Costituzione è il fondamento della Repubblica. Se cade dal cuore del popolo, se non è rispettata dalle autorità politiche, se non è difesa dal governo e dal Parlamento, se è manomessa dai partiti verrà a mancare il terreno sodo sul quale sono fabbricate le nostre istituzioni e ancorate le nostre libertà”.
(Luigi Sturzo)
“La nostra storia di italiani ci dovrebbe insegnare che la democrazia è un bene delicato, fragile, deperibile, una pianta che attecchisce solo in certi terreni, precedentemente concimati (…) La democrazia non è solo libere elezioni – quanto libere? -, non è soltanto progresso economico – quale progresso e per chi? È giustizia. È rispetto della dignità umana, dei diritti delle donne. È tranquillità per i vecchi e speranza per i figli. È pace…”
(Tina Anselmi)
“Dietro ogni articolo della Carta Costituzionale stanno centinaia di giovani morti nella Resistenza, Quindi la Repubblica è una conquista nostra e dobbiamo difenderla, costi quel che costi. Ma dobbiamo difenderla anche dalla corruzione. La corruzione è una nemica della Repubblica”.
(Sandro Pertini)
“La nostra Costituzione è in parte una realtà, ma soltanto in parte è una realtà. In parte è ancora un programma, un ideale, una speranza, un impegno, un lavoro da compiere”.
(Piero Calamandrei)
“La Costituzione è molto più avanzata dell’Italia e di noi italiani: è uno smoking indossato da un maiale”.
(Marco Travaglio)
“I più pericolosi nemici d’Italia non sono gli Austriaci, sono gl’Italiani. E perché? Per la ragione che gli Italiani hanno voluto far un’Italia nuova, e loro rimanere gl’Italiani vecchi di prima, colle dappocaggini e le miserie morali che furono ab antico il loro retaggio; perché pensano di riformare l’Italia, e nessuno s’accorge che per riuscirci bisogna, prima, che si riformino loro”.
(Massimo D’Azeglio)
“Dietro ogni articolo della Costituzione, o giovani, voi dovete vedere giovani come voi che hanno dato la vita perché la libertà e la giustizia potessero essere scritte su questa Carta”.
(Piero Calamandrei)
«La politica è una brutta cosa. Che me n’importa della politica?». Quando sento fare questo discorso, mi viene sempre in mente quella vecchia storiellina che qualcheduno di voi conoscerà: di quei due emigranti, due contadini che traversano l’oceano su un piroscafo traballante. Uno di questi contadini dormiva nella stiva e l’altro stava sul ponte e si accorgeva che c’era una gran burrasca con delle onde altissime, che il piroscafo oscillava. E allora questo contadino impaurito domanda ad un marinaio: «Ma siamo in pericolo?» E questo dice: «Se continua questo mare tra mezz’ora il bastimento affonda». Allora lui corre nella stiva a svegliare il compagno. Dice: «Beppe, Beppe, Beppe, se continua questo mare il bastimento affonda». Quello dice: «Che me ne importa? Non è mica mio!». Questo è l’indifferentismo alla politica.
(Piero Calamandrei)
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